La tenuta di annabelle

Diario di Annabelle, Estate 1870. Sono in villeggiatura alla Tenuta, i Conti Valminier sono cari amici di famiglia e ci hanno invitato per un breve periodo di sosta nella loro nobile dimora ricca di raffinate decorazioni e ambienti sfarzosi. La splendida veste ottocentesca che caratterizza la Tenuta è di una bellezza irreale e ricca di profumi e paesaggi incantevoli.

Mi sveglio in piena notte, sono in stanza da sola, un rumore, forse una piccola creatura irrompe nel silenzio pacifico del mio sonno. Tutto quello che mi successe da qui in avanti non voglio ricordarlo, ma non posso evitare di scriverlo, non posso non sfogarmi con te, mio caro diario…

Quella notte le tende della mia finestra mosse dal vento iniziarono a ballare come spinte da una forza sinistra, ad un certo punto guardai lo specchio di fronte al mio letto a baldacchino e vidi un’ombra, un’ombra di una donna. Era lì sorridente che mi fissava inquietante, ma quando mi girai non la vidi più, dietro di me il buio totale. Poi, un sobbalzo, un rumore sordo. La donna dello specchio svanì.

Sono diversi giorni ormai che non riesco più a togliermi quella sensazione di dosso, mi sento osservata e in perenne compagnia di una presenza, e mi sento ossessionata da quel sorriso macabro.

Annabelle….Annabelle…la voce che mi richiama dal giardino della Tenuta. Annabelle…Annabelle…la voce della Tenuta che mi perseguita da quella notte.

Queste sono le pagine rimaste del diario di Annabelle, ritrovate nelle cantine della Tenuta Valminier. Si narra infine che la ragazza non abbia più trovato pace da quelle voci assillanti, se non con la sua morte suicida.